L’inaugurazione della Stagione 2025/26 della Staatskapelle Dresden e una tournée europea con tappe a Rheingau, Milano, Bucarest, Linz e Praga. Sono i prossimi impegni del direttore d’orchestra Daniele Gatti che, domenica 31 agosto (con replica il 1° e il 2 settembre) apre la sua seconda stagione da Direttore principale della Staatskapelle - il suo mandato è iniziato nell’agosto 2024 - con un concerto alla Semperoper di Dresda. Per questa occasione, il direttore milanese affiancherà il Requiem per orchestra d’archi di Tōru Takemitsu alla Sinfonia n. 5 di Gustav Mahler, di cui sono eseguiti anche i Rückert-Lieder per voce e orchestra, con contralto solista Marie-Nicole Lemieux.

A soli 21 anni è già un riferimento della musica classica internazionale: nel 2022 è stato il più giovane candidato ad aver vinto l’oro al Concorso Pianistico Internazionale Van Cliburn con la sua interpretazione del Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 di Sergej Rachmaninoff, la cui registrazione dal vivo è ad oggi la versione del brano più vista su YouTube, con oltre 17 milioni di visualizzazioni.

A soli 32 anni – appena due oltre l’età minima prevista per essere candidati – il direttore d’orchestra brianzolo Michele Spotti è stato nominato dal Ministero della Cultura francese “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres”, una delle più alte onorificenze conferite a «persone che si sono distinte per le loro creazioni in campo artistico o letterario o per il contributo che hanno apportato alla diffusione delle arti e delle lettere in Francia e nel mondo».

L’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna è protagonista dell’apertura e della chiusura del Rossini Opera Festival 2025, dove ritorna dopo esserne stata compagine di riferimento per circa un trentennio dal 1987 al 2016.

Dopo l’intensa residenza viennese di febbraio 2025 – che ha coinvolto scuole, una casa di riposo, una mensa per i poveri e istituzioni culturali, culminando con due concerti alla Konzerthaus – il pianista Filippo Gorini debutta in Africa portando il suo progetto “Sonata for 7 Cities” tra Città del Capo e Stellenbosch dal 21 agosto al 26 settembre.

«Non voglio raccontare l’Olocausto, ma mostrare come il cinema ha costruito — e a volte distorto — quell’immaginario. Lo spettatore è portato in una zona ambigua, dove vittima e carnefice possono coincidere, perché interpretati dallo stesso attore in film diversi.

ono Jacopo Proietti, Francesco Sottile e Teo Montero Rey – rispettivamente primo, secondo e terzo classificato – i vincitori della XXXI edizione del Concorso Internazionale di Composizione “2 agosto”, organizzato nell’ambito delle iniziative per commemorare le vittime della strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980, di cui quest’anno ricorre il quarantacinquesimo anniversario.

Giunge alla XIV Edizione il Premio Internazionale di Direzione D’Orchestra “Guido Cantelli” di Novara, il prestigioso concorso dedicato ai giovani talenti del podio di età tra i 18 e i 35 anni provenienti da tutto il mondo.

Per la prima volta in assoluto, a oltre sessant’anni dall’uscita nelle sale del capolavoro di Luchino Visconti, la colonna sonora del Gattopardo composta da Nino Rota viene interpretata dal vivo durante la proiezione integrale del film in Piazza Maggiore a Bologna, venerdì 11 luglio alle 21.45.

«Candide è, prima di tutto, un viaggio. Un percorso di formazione e insieme di follia, un’esplorazione dei paradossi umani attraverso il filtro della satira, della musica e del teatro». Queste le parole del regista e coreografo veronese Renato Zanella sull’operetta comica in due atti di Leonard Bernstein dal romanzo di Voltaire – in scena al Comunale di Bologna per la prima volta nella storia del Teatro – che firma un nuovo allestimento di Candide ispirato allo spirito dissacrante dei Monty Python e all’inquietudine filosofica di The Truman Show.

Duecentoventiquattro anni separano la Sinfonia n. 103 di Franz Joseph Haydn detta “Rullo di timpani” dal brano Sinopia di Alessandro Solbiati, che insieme a due pagine tardo-romantiche di Johannes Brahms come Das Schicksalslied e le Variazioni su un tema di Haydn sono al centro del concerto sinfonico del Teatro Comunale di Bologna in programma venerdì 20 giugno alle 20.30 all’Auditorium Manzoni.

«Siegfried è il ritratto di un giovane eroe che affronta il mondo con coraggio puro, senza paura né consapevolezza» racconta Oksana Lyniv, che torna a Bologna per dirigere Siegfried (Sigfrido), terzo dramma musicale e seconda giornata della saga wagneriana Der Ring des Nibelungen (L’anello del Nibelungo), dopo essere stata sul podio lo scorso anno per il prologo Das Rheingold (L’oro del Reno) e per la prima giornata Die Walküre (La Valchiria). L’opera è in programma in forma di concerto venerdì 13 giugno alle 18.00 e in replica domenica 15 giugno alle 16.00 all’Auditorium Manzoni.

Sta emergendo come uno dei maggiori violinisti della sua generazione il virtuoso ceco Josef Špaček, che debutta nella Stagione Sinfonica del Teatro Comunale di Bologna interpretando il Concerto gregoriano per violino e orchestra P 135 del compositore bolognese Ottorino Respighi.

Dopo Le nozze di Figaro del 2023, dove modernità e passato si specchiavano svelando quanto poco sia cambiato nelle passioni umane, e Don Giovanni del 2024, in cui il protagonista era un eterno seduttore “a spasso nel tempo”, un nuovo allestimento in prima assoluta di Così fan tutte ambientato negli anni Sessanta del Novecento chiude il ciclo della Trilogia Mozart/Da Ponte che il TCBO ha affidato al regista Alessandro Talevi e al direttore d’orchestra Martijn Dendievel.

Vincitrice dei primi premi ai concorsi “Ignacy Paderevsky” in Moldavia, “Fryderyk Chopin” a Bacāu in Romania, “Bechstein” di Lvov e “L. Ginzburg” di Odessa in Ucraina, la ventenne pianista moldava Elizaveta Coroli è per la prima volta ospite del Teatro Comunale di Bologna interpretando il Concerto n. 1 in re minore per pianoforte e orchestra op. 15 di Johannes Brahms.

Il fascino delle melodie popolari che Johannes Brahms raccolse sotto il nome di Danze ungheresi è protagonista di un nuovo disco BR-KLASSIK: l’etichetta, a quasi trent’anni di distanza dall’incisione in studio avvenuta con la Münchner Rundfunkorchester nel 1996, pubblica le 21 Danze ungheresi di Brahms in versione orchestrale dirette da Roberto Abbado, allora direttore principale della compagine musicale tedesca.