«Candide è, prima di tutto, un viaggio. Un percorso di formazione e insieme di follia, un’esplorazione dei paradossi umani attraverso il filtro della satira, della musica e del teatro». Queste le parole del regista e coreografo veronese Renato Zanella sull’operetta comica in due atti di Leonard Bernstein dal romanzo di Voltaire – in scena al Comunale di Bologna per la prima volta nella storia del Teatro – che firma un nuovo allestimento di Candide ispirato allo spirito dissacrante dei Monty Python e all’inquietudine filosofica di The Truman Show.

«La fanciulla del West risuona oggi come una storia di resilienza e redenzione, con il personaggio di Minnie che rappresenta uno dei primi simboli femministi nell'opera, più vicino alle donne di Ibsen e Čechov che a quelle di Mozart o Verdi». Sono le parole del regista scozzese, ma californiano d’adozione, Paul Curran, che firma la nuova produzione in prima assoluta dell’opera “western” di Giacomo Puccini – rappresentata per la prima volta al Metropolitan di New York nel 1910 – con cui si apre la Stagione lirica 2025 del Teatro Comunale di Bologna al Nouveau, venerdì 24 gennaio alle 19.00 (anche in diretta su Rai Radio3), e in replica il 26, 28, 29 e 30 gennaio.

Accosta titoli del grande repertorio a pagine meno frequentate la Stagione d’Opera 2025 del Teatro Comunale di Bologna, che si svolgerà ancora al Comunale Nouveau in Piazza della Costituzione, nell’attesa della riapertura - a seguito dei lavori di riqualificazione - della sede storica di Largo Respighi, prevista nel corso del 2026.