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TCBO: DA HAYDN A SOLBIATI PASSANDO PER BRAHMS CON MARCO ANGIUS SUL PODIO

Venerdì 20 giugno alle 20.30, Auditorium Manzoni

Duecentoventiquattro anni separano la Sinfonia n. 103 di Franz Joseph Haydn detta “Rullo di timpani” dal brano Sinopia di Alessandro Solbiati, che insieme a due pagine tardo-romantiche di Johannes Brahms come Das Schicksalslied e le Variazioni su un tema di Haydn sono al centro del concerto sinfonico del Teatro Comunale di Bologna in programma venerdì 20 giugno alle 20.30 all’Auditorium Manzoni. Sul podio sale Marco Angius, Direttore musicale e artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto, bacchetta di riferimento per il repertorio moderno e contemporaneo – che per la fondazione lirico-sinfonica felsinea ha già diretto dello stesso Solbiati l’opera vincitrice del Premio “Abbiati” Il suono giallo, oltre a Jakob Lenz di Rihm, Luci mie traditrici di Sciarrino, più recentemente Die sieben Todsünden (I sette peccati capitali) di Weill insieme all’opera barocca Dido and Aeneas di Purcell, oltre a numerosi brani in prima assoluta e italiana.

Apre la serata Sinopia, commissione del TCBO a Solbiati che fu tenuta a battesimo nel 2019 proprio al Manzoni con l’Orchestra del Comunale diretta da Asher Fisch nell’ambito del festival Bologna Modern. Così il compositore – che ha ricevuto commissioni anche da realtà come La Biennale Musica, il Mozarteum di Salisburgo, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e Radio France – spiegava l’origine del brano: «Sebbene il termine “sinopia” (il disegno preparatorio di un affresco in terra rossa) derivi dalla città di Sinope da cui veniva tale terra rossa, mi è sempre piaciuto pensare che esso contenga un riferimento alla parola greca synopsis (“visione d’insieme”), perché questo è il doppio fascino delle sinopie, quello di essere da una parte un rapido schizzo che spesso rivela la personalità del pittore più del compiuto esito finale, e dall’altra parte una visione totale e sintetica del futuro affresco. Sinopia, il mio brano, riunisce infatti i due aspetti: in una dozzina di minuti delinea e racchiude con la chiarezza e i tratti d’ogni sintesi le fasi dell’arco narrativo di un mio progetto teatrale: esse sono il drammatico e quasi violento attacco, il suo precipitare nel vuoto e nella desolazione, il faticoso ripartire per una meta lontana in cui, al terzo tentativo, si ritrova un filo di luce».

Aveva subito suscitato “profonda attenzione” l’introduzione con il rullo di timpani che successivamente valse alla penultima sinfonia londinese di Haydn in mi bemolle maggiore il noto appellativo, stando a quello che scriveva il giornale «Morning Chronicle» dopo il primo ascolto, avvenuto il 2 marzo del 1795 al King’s Theatre di Londra con lo stesso compositore al cembalo. 

Ed è a un tema del secondo movimento di un Divertimento in si bemolle maggiore originariamente attribuito ad Haydn – ma forse opera dell’allievo del compositore Ignaz Pleyel – che sono dedicate le Variazioni su un tema di Haydn op. 56a di Brahms. Trascrivendo questo motivo in forma di corale che citava un canto liturgico austriaco, il Chorale in honorem St. Antonii, Brahms costruì nel 1873 otto variazioni chiuse da un maestoso Finale in forma di passacaglia, che contiene anche una citazione dal secondo tempo della Sinfonia n. 101 detta “L’orologio” di Haydn.

Angius completa il programma del concerto bolognese con Das Schicksalslied op. 54 che vede coinvolto, oltre all’Orchestra, anche il Coro del TCBO preparato da Gea Garatti Ansini. Nel 1868 Brahms rimase affascinato dal romanzo epistolare Iperione o l’eremita in Grecia di Friedrich Hölderlin e decise di trasporre in musica “Il canto del destino”. Il lavoro, iniziato l’anno seguente, non ebbe una stesura fluida, ma dubbi, interruzioni e sovrapposizioni con altre composizioni portarono al suo completamento nel 1871, con un finale aperto che suggerisce più interrogativi che risposte sul destino umano.

Main Partner della Stagione Sinfonica 2025 del Teatro Comunale di Bologna è Intesa Sanpaolo, grazie al cui sostegno sono inoltre aperte gratuitamente alle scuole gran parte delle prove generali dei concerti.

I biglietti – da 10 a 40 euro – sono in vendita online tramite Vivaticket e presso la biglietteria del Teatro Comunale (Largo Respighi), dal martedì al venerdì dalle 12 alle 18 e il sabato dalle 11 alle 15; il giorno del concerto presso l’Auditorium Manzoni da 1 ora prima fino a 15 minuti dopo l’inizio dello spettacolo. 

Per ogni concerto della Stagione Sinfonica 2025 prosegue “Note a margine”, una rassegna di incontri con il pubblico che si tengono circa 30 minuti prima dell’inizio del concerto presso il foyer del bar dell’Auditorium Manzoni. 

Info: https://www.tcbo.it/eventi/stagione-sinfonica-2025-marco-angius-direttore/

(A. C.)

Foto crediti: Marco Angius © Andrea Ranzi

Carla Monni